martedì 29 luglio 2008

Rc ricomincia da Ferrero: cause e conseguenze della scelta del nuovo Segretario


di Gianni Galleri e Dario Abballe

La pesante sconfitta subita alle elezioni scorse sembra aver lasciato una ferita profondissima nelle file della sinistra italiana. Alcune delle cause del pessimo stato attuale sono da ricercare nel tentativo fallimentare della Sinistra Arcobaleno, deciso dall’alto senza aver interpellato la base, che in questo progetto non si è riconosciuta, ma anche la condotta schizofrenica nei confronti il Pd, certe volte alleato, certe volte nemico nelle competizioni elettorali. Infine la personalizzazione troppo spiccata del Partito, che ha portato Bertinotti ad essere considerato Rifondazione e viceversa, ha allontanato Rc da quello che è storicamente stato il popolo comunista.


Decisiva la notte


Nel fine settimana a Chianciano si è consumato così uno degli atti più importanti e delicati per il futuro di Rifondazione Comunista: la scelta della linea politica e del segretario. Dati alla mano, il gap iniziale tra i due contendenti, Vendola e Ferrero, sembrava assottigliarsi fino ad essere annullato nella tarda mattinata di domenica. Lo sprint di Ferrero è avvenuto nella notte di sabato, quando ha tentato, riuscendoci, di unire la sua mozione (1) con le rimanenti (3, 4, 5), come già accaduto nei congressi di alcune federazioni, come Roma. Fallisce così il tentativo di costituente della sinistra, muoiono con lui anche tutte le proposte di superamento di Rifondazione e muore anche l'avvicinamento al Pd tramite una forza intermedia, che contemplava al suo interno la Sinistra Democratica di Mussi. Si chiude anche una pagine triste che con i casi dei congressi falsati e delle tessere invalidate, che avrebbero portato la seconda mozione alla sconfitta già in sede dei congressi di circolo, marca una delle pagine più tristi del partito nato dalle ceneri del PCI.

Una nuova corrente


Vendola ha aggiunto, una volta appresa la sconfitta, che la sua mozione non abbandonerà il partito e lo appoggerà nelle tribune politiche, ma farà una dura opposizione interna anche perchè la sua corrente rappresenta quasi la metà di Rc. Una corrente sotterranea, underground che agirà contro quel “plebeismo culturale” che Vendola ha riscontrato in tutti gli altri piani del partito, secondo lui ormai snaturato della propria identità. Sul piano dei nomi del partito che si sono schierati da una parte e dall'altra si sono creati ovviamente due grandi schieramenti. In favore della mission vendoliana Migliore e Giordano che ieri sono intervenuti con parole d’appoggio e sostegno, perché vedevano in Vendola l’unico tentativo di unità all’interno del partito ormai frazionato. Dall'altra parte invece stavano Grassi, Acerbo, Bellotti, Giannini e Russo Spena, che ha proposto il documento politico approvato dalla platea.

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