mercoledì 2 luglio 2008

Le Ferrovie dello Stato, una storia all’italiana.



di Roberto Scalia
Le critiche alle Ferrovie dello Stato, sono ormai una irritante consuetudine per gli italiani. Siamo così abituati al fatto che i treni facciano sempre ritardo, che siano sporchi, che in estate siano affollati e caldissimi, siamo talmente assuefatti al disservizio cronico, che quasi non ci si rende conto della situazione in cui versa questo pachiderma, del debito che si porta dietro e di ciò che ne conseguirà. In questo clima, puntuali giungono le preoccupazioni dei lavoratori, e così per domenica prossima è stato proclamato dalla Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Orsa Trasporti, Faisa, Fast uno sciopero di 24 ore a sostegno della vertenza per il nuovo CCNL della Mobilità. Come recita il comunicato " La decisione è stata assunta a seguito del colpevole e persistente silenzio delle controparti datoriali e delle Istituzioni che rischia di fare degenerare rapidamente la vertenza senza nemmeno l'avvio del tavolo contrattuale. L'obiettivo del nuovo CCNL è di tutelare le lavoratrici e i lavoratori del settore dalla destrutturazione contrattuale rischio chiaramente evidenziatosi in questi anni in assenza di un adeguato quadro regolatorio dei processi di liberalizzazione e di riassetto del settore."

Questo significa che i primi a pagare i disagi delle Ferrovie sono le stesse persone che ci lavorano, tutti quelli che ogni giorno portano avanti la baracca, in tutte le stazioni, sui treni, cercando di evitare per quanto possibile i disagi alla clientela. Alla fine di aprile l’assemblea dei Soci delle Ferrovie dello Stato ha confermato Innocenzo Cipoletta come presidente e l’ingegnere Mauro Moretti amministratore delegato e proprio quest’ultimo sia con il governo guidato da Romano Prodi e con quello di Silvio Berlusconi ha portato all’attenzione pubblica il debito di due miliardi e duecento milioni delle Ferrovie, che ora attendono che il governo Berlusconi dia un prestito di almeno trecento milioni, così come è stato fatto per l’Alitalia, per riuscire a pagare tutti i debiti.
Una gestione contraddittoria

I debiti aumentano sempre di più con il passare degli anni, ma paradossalmente vengono date delle buonuscite da capogiro agli amministratori, che lasciano l’azienda come denunciò in un’inchiesta la trasmissione di Rai Tre Report. Per pagare i debiti il primo contributo verrà richiesto ai clienti che usufruiranno di biglietti più cari soprattutto per gli intercity e gli eurostar, mentre in molte zone d’Italia sono stati tagliati con i nuovi orari, in vigore dagli inizi di giugno, alcune tratte locali, che servivano molti pendolari. Purtroppo nessuno parla di come sia nato e cresciuto questo debito ma solo di quello corrente, che con il passare degli anni si fa sempre più pesante come lo stesso Moretti ha più volte ammesso.
La situazione europea

Naturalmente la situazione è migliore in altri paesi d’Europa, come la Spagna, dove i treni sono abbastanza cari, ma a differenza di quelli italiani sono più rapidi, puliti e per i giovani esiste la carnet joven che permette di avere una riduzione del 25% del biglietto sulle tratte nazionali, per non parlare delle stazioni, pulite e a misura d’uomo. Situazione migliore anche in Francia dove i profitti sono triplicati nel 2007 per Societe Nationales des Chemins de Fer Francais (SNCF), la compagnia ferroviaria francese di proprietà dello Stato. Merito, secondo quanto riferisce la stessa società, del traffico ad alta velocità, che ha visto crescere il numero dei passeggeri che scelgono di viaggiare sul Tgv. Gli utili di SNCF hanno superato, lo scorso anno, il miliardo di euro (dai 368 milioni di euro dell'anno precedente), mentre i ricavi sono cresciuti dell'8% a 23,7 miliardi di euro e il debito netto è calato da 6,46 miliardi a 4,49 miliardi di euro. La compagnia francese è impegnata a potenziare la velocità dei suoi Tgv portandola a 360 chilometri orari (dagli attuali 300) per concorrere nel traffico domestico con la compagnia aerea di bandiera Air France-KLM. Però si deve dire che non mancano i disservizi anche in Francia, dove negli ultimi due mesi scioperi e continui ritardi si sono fatti sentire sui viaggiatori, soprattutto nel sud della Francia. Situazione migliore invece a Parigi, e in generale nel resto d’Europa, dove in linea di massima quando si prende un treno si è sicuri dell’orario di arrivo, e non si rischiano infezioni.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

L'arroganza di Moretti è pari solo alla sua inconpetenza, l'uomo sbagliato al posto sbagliato. E pensare che era un sindacalista...

Anonimo ha detto...

Hai fatto bene a mettere in luce, con una attenta analisi, un problema che, effettivamente, riguarda solo l'Italia. Purtroppo sono molti i disagi che vivono i lavoratori del settore e, anche per chi viaggia non è garantita l'efficienza del servizio. Pensa che in alcune zone, per avere la possibilità di uno scalo ferroviario regolare, alcune cooperative si son date da fare per rendere funzionali le strutture già esistenti, ma da tempo abbandonate, perchè ritenute decentrate. Ovviamente, lo stato, in questi casi non da nessun contributo, se non quello di appoggiare l'iniziativa. Intanto, come facevi, giustamente, notare, i prezzi dei biglietti aumentano e, insieme a loro, anche i disagi.
Biancarosa

Anonimo ha detto...

purtroppo il problema delle Ferrovie è più grave di quello che sembra e alla fine le conseguenze saranno pagate dai contribuenti.
Roberto Scalia