venerdì 4 luglio 2008

Molto prima di Obama: Toussaint Loverture. Ascesa e declino del Napoleone Nero.

di Gianni Galleri


La prossima volta che leggerete che Barak Obama sarà il primo presidente di colore di un Paese occidentale storcete il naso, qualcuno non vi sta raccontando la verità. La storia si dimentica spesso dei personaggi più scomodi, preferisce uomini tutti d'un pezzo, senza possibilità di sfumature. O buoni o cattivi. La storia di Toussaint Loverture è quella di un condottiero pieno di contraddizioni, un liberatore e un dittatore, ma è anche la storia del primo nero che si destò contro il controllo dell'uomo bianco e consegnò al suo popolo Haiti, il “Paese dei negri”.


L'egalité non per tutti
La rivoluzione francese era passata da pochi anni, ma era già chiaro che l'égalité promessa in Europa non era affare per i neri di Haiti. Nel 1791 gran parte degli schiavi dell’isola parteciparono ad una cerimonia voodoo: un maiale venne sacrificato e il popolo di schiavi bevve il suo sangue, urlando di lottare fermamente fino al sacrificio della propria vita. Subito dopo scoppiò una gigantesca rivolta contro la schiavitù. François Dominique Toussaint Louverture si pose a capo della rivolta e lottò per l'emancipazione del suo popolo nei confronti della madrepatria e si scontrò aspramente con Napoleone. Loverture soprannominato proprio il Napoleone nero, o come preferiva William Wordsworth the most unhappy man of men, rappresenta una figura combattuta, piena di sfaccettature e probabilmente non ancora studiata a fondo.

La restaurazione dello status quo
Napoleone affermando che il potere non poteva che essere blanc e français, si battè contro l'emancipazione dei neri nelle colonie, sopprimendo nel sangue ogni tipo di rivolta e con particolare crudezza colpì anche la “perla delle Antille”. Loverture raggiunse una sorta di indipendenza nel 1801 e redasse la prima costituzione del suo Paese, che già nel primo articolo palesava tutta la sua contraddittorietà. Loverture si dichiarò presidente a vita, con il diritto di scegliere il suo successore. Nel frattempo stabilì che il cristianesimo sarebbe stata la religione ufficiale del Paese.
Il generale Leclerq, cognato di Napoleone, venne inviato sull'isola per stabilire lo status quo. Dopo dure battaglie Loverture venne fatto prigioniero, inviato in Francia e carcerato in una prigione sui monti della Jura. Ma la storia non aveva ancora finito di accanirsi sul liberatore nero. Loverture morì ammalato nella sua cella, gli negarono le cure per “diversità biologica”. Speriamo che un giorno qualcuno corregga l'assurda sentenza del fato e ci dica che Toussaint è morto per aver "appreso, imposto e imparato a difendere, il colore della libertà".

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