venerdì 27 giugno 2008

Dopo una attenta analisi il Pd si scopre all'opposizione.


di Serena Rosticci e Simone Conte

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti la legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Lo dice l’articolo 3 della Costituzione, in un passaggio che ancora una volta viene a scontrarsi con la realtà dei fatti. Due pesi, due misure: eccolo il modus operandi di Silvio Berlusconi, tornato ormai definitivamente a mostrare i denti, pur di vedere approvata una norma che va a cozzare palesemente con l’articolo in questione. Perlomeno, il numero e la natura delle proposte di legge che paiono voler salvare il Cavaliere dai suoi processi in corso, è riuscito nell’impresa di far risvegliare l’opposizione dal suo sonno e farla tornare a rivestire il suo ruolo, e Walter Veltroni ha definitivamente negato ogni forma di dialogo possibile con il Pdl. O semplicemente aspettava un'occasione qualsiasi per iniziare a farla, l'opposizione, prima che Di Pietro la incarni definitivamente agli occhi di un elettorato di sinistra che definire deluso è un eufemismo. Prima che bisbigli di corridoio (del loft) che lo vogliono alla gogna diventino assordanti, e l'inutile melassa post elettorale lo lasci lì con Franceschini con la glicemia alle stelle.


Il segretario del Pd, riferendosi alle parole del Premier, che aveva parlato dei giudici politicizzati definendoli una “metastasi per il paese” ha dichiarato:“Con questo clima non c'è più nessuna disponibilità che possa essere messa in campo. Se Berlusconi voleva fare una legislatura diversa dalle altre, e parlo al passato perchè ormai sono cose al passato, doveva usare un altro tono. Invece ha fatto il contrario". E' stato stupido aspettarsi il contrario, e vogliamo sperare che si sia trattata solo di una clamorosa ingenuità politica.

No al Lodo Schifani
Continua intanto l’iter legislativo delle cosiddette leggi ad personam del Presidente: la Corte Costituzionale boccia l’ex Lodo Maccanico in un momento in cui il Senato lo approva. La proposta di legge viene infatti stroncata in quanto anticostituzionale. La norma che il Cavaliere vorrebbe che entrasse in vigore riguarda la non procedibilità e la sospensione dei processi in corso per le cinque più alte cariche dello Stato: Presidente della Repubblica, del Senato, della Camera dei Deputati, del Consiglio dei ministri, della Corte Costituzionale. Di Pietro, come al solito, non le manda a dire: “Ci dicano subito quale è il processo che si deve fermare. È quello Mills? Oppure quale altro processo? Lo dicano al Paese e al Parlamento. Faremmo prima. Sarebbe più trasparente dire: la legge è uguale per tutti tranne che per il presidente Berlusconi e qualche altro amico".

Il discorso alla Confesercenti
"Sono costretto ogni sabato mattina a preparare con i miei legali udienze in cui sono oggetto dell'attenzione dei pm o giudici politicizzati che sono la metastasi della democrazia”, così si difende il premier davanti ad una platea di negozianti che negli ultimi mesi hanno visto i consumi subire una perdita del 2,1%. Inizialmente l’assemblea della Confesercenti accoglie il Cavaliere tra applausi e urla da stadio. Poi arrivano le mani di Berlusconi che si incrociano mimando delle manette seguiti dagli attacchi ai giudici. Alla fine il Presidente del Consiglio lascia il luogo tra fischi e urla di dissenso, e niente meglio delle parole del blogger Daw descrive il quadro: " tra 1500 delegati qualcuno che vota Di Pietro, che legge Travaglio, che va pazzo per Maltese, che ama Furio Colombo, che non evade le tasse, che non ha il Suv, che fa parte di quel misero 20% di italiani che ha ancora fiducia nella magistratura, purtroppo lo trovi sempre."

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se permettiamo che un Presidente del Consiglio, si cucia addosso una legge che lo tuteli, questa sarebbe una reale "metastasi della democrazia". Ci stiamo tanto affannando, a partire dal caso De Magistris, per dare alla magistratura una maggiore autonomia, che una cosa del genere metterebe in ginocchio la giustizia. Il Pd, o meglio Di Pietro, devono mettere in atto tutte le strategie per proteggere ciò che ancora di buono può garantire la democrazia nel nostro paese. Legge uguale per tutti è, purtroppo, ormai solo uno dei tanti slogan che, con il passare del tempo sta perdendo il suo significato. Ma non avete l'impressione che ormai tutta la Costituzione con i suoi 60 anni, viene trattata come una bambina?...Dove andremo a finire!
Biancarosa

Anonimo ha detto...

Purtroppo Biancarosa hai perfettamente ragione. Pensa che se per esempio una vecchietta venisse derubata da Berlusconi questa non solo non potrebbe difendersi, ma nemmeno denunciarlo...Che vergogna eh?

Serena Rosticci

Anonimo ha detto...

Ma il nostro giovane premier non deruberebbe mai una vecchietta.Il suo unico interesse è la tutela e l'interesse degli italiani!! Buffonate a parte, vorrei sottolineare una frase dell'intervento di Biancarosa: "Il pd, o meglio,Di pietro..". E' proprio vero: a mio parere il pd e in particolar modo veltroni hanno sbagliato non solo la campagna elettorale, ma anche il modo di fare opposizione. Di Pietro invece, nonostante non avesse i numeri per fare la voce grossa, è stato l'unico a fare una vera opposizione, a esprimere continuamente una posizione che è quella per la quale con la razza di politici dello stampo di Berlusconi non si può scendere a patti, se si vuole qualcosa fatto bene, e ha sostenuto questo pensiero sempre, anche contro lo stesso Pd quando necessario. A mio parere è lui la persona sulla quale puntare se si vuole un futuro che spazzi via il berlusconismo dall'italia. Il popolo di internet se ne sta accorgendo sempre di più, e infatti il raddoppio dei consensi per Idv delle ultime elezioni è stato dovuto soprattuto al successo avuto nella rete. Speriamo che anche nel resto della popolazione il consenso e il rispetto della figura dell'ex pm, nonostante alcuni aspetti coloriti e a tratti un po' esagerati della sua azione politica, possa continuare a crescere.

DZ