lunedì 26 maggio 2008

“Poi un giorno vennero a prendere me”

di Gianni Galleri

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Bertolt Brecht
Stavano per arrivare anni difficili. Lo sapevamo, ce lo avevano detto.
Cinque anni di Berlusconi ci avevano ridotto ad essere un'opposizione sterile, che rideva delle corna e aspettava gloriosa il giorno delle elezioni. Credevamo di aver risolto il problema. Niente di più lontano dalla verità. In due anni di Governo siamo riusciti a distruggere noi stessi e ridare forza a chi, vuoi per anagrafica, vuoi per spendibilità politica, era già pronto per la pensione.
Gli eventi politici
Poi le elezioni sono storia recente. Prima la destra che si prende il Governo, perché era normale che succedesse. Ma la sinistra resta fuori, c'è solo il PD a fare un'opposizione dai toni "misurati e civili". La conquista della capitale è stato l'ultimo tassello di una debacle biblica. Qui le colpe sono di chi ha pensato che i romani fossero talmente stupidi da tapparsi il naso e votare di nuovo chi negli ultimi dieci anni ha perso tutte le competizioni elettorali possibili. E allora non ci lamentiamo se sono al potere. Ma lamentiamoci e facciamo sentire la nostra voce, se di questo potere abusano. Sbandierando la pretesa di un'opposizione costruttiva, la società civile italiana di sinistra si sta tappando occhi, bocca e orecchie.
Le aggressioni fasciste
Prima l'aggressione ai rom. Gli zingari rappresentano un vero problema: è voce di popolo. Come ogni volta che una nazione deve far quadrato e individuare un nemico comune. Che siano rom, kurdi, immigrati, che importanza ha? "I rom sono inassimilabili alla nostra cultura" dicono da destra, "certo sono uno problema" controbattono da sinistra. E' utile ricordare però che la nostra Costituzione repubblicana, figlia diretta della Resistenza, ha al centro i diritti dell’uomo e del cittadino e considera la responsabilità penale come del singolo e mai collettiva. Proprio la colpa collettiva, questo assurda invenzione che porta alla mente fasi buie della nostra storia. Colpa collettiva che vuol dire solo discriminazione e razzismo. Poi ci sono i nazisti, che con svastiche e volti tappati vanno a pestare gli immigrati al Pigneto, quartiere di Roma, dove è alta la presenza di stranieri. Proprio loro, che mandano avanti i negozi che nessun italiano terrebbe più e lo fanno a prezzo di orari subumani, per contrastare la grande distribuzione. I maledetti bengalesi, o pakistani, o indiani – non credo che i nazisti siano così razzisticamente sofisticati – che ti mettono la benzina per non farti sporcare le mani la sera dell'apertura dell'Art Cafè. O sempre loro che ti puliscono il vetro, che vendono le rose, che sicuramente sono scappati dalla fame, solo per un'intriseca cattiveria. Gli immigrati scappano da Dacca perché sognano una vita migliore. Quella stessa vita migliore che noi occidentali, con il nostro colonialismo vile prima e con le nostre multinazionali ancor più vili dopo, gli abbiamo negato. Poi arriva la polizia e mi dice "la matrice non è politica" e arriva Alemanno e mi dice "colpa dell'illegalità promossa dalla sinistra". Signori miei, se crediamo a queste storie, se facciamo finta che siano stati dei ragazzacci un po' violenti, siamo nei guai. E anche a chi non importa niente degli altri deve iniziare a stare attento perché un giorno verranno a prendere te e non ci sarà rimasto nessuno a protestare.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Commento di un essere critico:
Se leggo tra le righe di ciò che ha scritto un mio coetaneo, una persona intelligente, un amico, che prova a fare un'analisi lucida di questo intricato mondo che è l'Italia contemporanea, ritrovo la stessa amarezza, la stessa rassegnazione e la stessa rantolante speranza di cambiamento che provo io. Se penso, come Gianni, al Paese in cui viviamo oggi, alle sue mille contraddizioni, alla sua furba politica, a ciò che ogni giorno ci viene spacciato per la verità dalla televisione e dai giornali, mi viene voglia di smettere di pensarci... e lo faccio. Ammiro chi ha ancora, come tutti voi che scrivete qui, il desiderio di raccontare e di far riflettere. Probabilmente non vi porterà da nessuna parte, ma voi fatelo, perchè quando verranno a prendere voi forse qualcuno a protestare lo troverete, forse lo farò anch'io. E quando porteranno via me? Mi farò saltare in aria con loro. Nel frattempo continuerò a sorridere a chi mi pulisce i vetri e mi vende le rose, a chi, dopo tutti questi anni di dittatura dell'imbecillità, riesce ancora a difendersi con la propria ragione.

Commento di un essere italiano:
A me l'uomo della strada "onestamente" fa paura, l'immigrato sporco e negro che mi violenta e mi deruba mentre vado a votare liberamente per Borghezio. A me non interessa che la mia miseria derivi dal fatto che da un secolo la mafia governi il mio Paese, perchè non è possibile che questo sia avvenuto. A me interessa che il Tg1 smerdi quegli stronzi che vengono in Italia per fare i criminali, perchè dai, guardiamoci negli occhi, è così; altro che gente che affoga perchè scappa dalla miseria, lo dice Fede ogni giorno da vent'anni, non vi basta? A me interessa che la Franzoni diventi una diva, non che la mia vita sia onesta, mi interessa avere un bel fuori strada per investire qualche barbone e scappare dagli autovelox, non avere delle regole che nessuno rispetterebbe. Io non conosco la mia storia e non so dirvi se 100 anni fa i miei nonni erano essi stessi immigrati, non so se 50 anni fa l'Italia era quello che oggi è l'Iraq, o il Senegal. Io so soltanto che a me interessa essere italiano, come tutti gli altri. Gianni, se tu la pensi diversamente, beh, tingiti di nero, continua a mangiare i tuoi bambini ed espatria, perchè la gente come te mi ha rotto i coglioni: io non ho bisogno di una coscienza, ecco perchè non ho bisogno di voi.

:P

MageoVa

Anonimo ha detto...

ma tu chi sei? l'essere critico o l'essere italiano? adesso abbiamo bisogno di persone che abbiano una connotazione chiara, per evitare che quando verranno a prenderci, come dice gianni, trovino delle piccole isole, pronte a farsi soggiogare dalla massa. Idee chiare! questa è la riflessione alla quale gianni ci invita!
Biancarosa

Anonimo ha detto...

Forse quello che sto per scrivere non sarà condiviso da molti ma vi parlo per esperienza personale, diretta. Anzi vi parlo per esperienza in via Eratostene 4, dove sono sorti i primi negozi gestiti da stranieri; cosa normalissima e socialmente utile (chi non è d'accordo motivi seriamente il perchè) come accade in tutte le metropoli. Il problema sta nel comportamento, spesso inammissibile, di parte della comunità straniera. Vi assicuro che non riuscire a dormire la notte alle 4, alle 5, per via delle urla non è affatto piacevole. Come non lo è passare di notte tra persone completamente ubriache. Se questo poi va avanti da anni, senza un vero intervento delle forze dell'ordine (e ero testimone anche qui), genera un'intolleranza (ingiustificata) nei confronti dell'intera comunità straniera. Le violenze che hanno subito i commercianti del Pigneto non dovevano accadere e spero siano finite qui, perchè con la violenza non si è mai risolto niente. Ci vorrebbe non un clima di tollerenza (tollerare significa sopportare per un pò qualcuno che ci sta sul cazzo) ma di normalità, di convivenza e rispetto da ambo le parti; da parte straniera per prima.

Ps: non sono fascista, non sono comunista, non sono di destra. Sono di sinistra. Ho solo vissuto sulla pelle cose che non vanno bene nè a dx nè a sx.
Daddo

Anonimo ha detto...

Biancarosa: hai davvero bisogno di sapere per forza se la gente è bianca o nera? E per quale motivo? Caccia alle streghe? Purtroppo siamo tutti uguali, forse è questo il problema.

MageoVa

p.s. è abbastanza chiaro quale dei due esseri sono, non credi? Ciao.

Anonimo ha detto...

Credo che il commento (per altro sollecitato, dell'amico Ciro) fosse pervado nella sua seconda metà da grande ironia. A volte bisogna conoscere anche chi scrive prima di lanciarsi in valutazioni. Questo lo dico solo perché lo spazio commenti è un luogo di confronto non di prevaricazione o di insegnamenti di uno ad un altro.
Mi piace anche leggere un commento di Daddo, finalmente. Da qnd stai con quella quadrana (Micocci E., op. cit., p. 8) sei diventato anche piu simpatico e intelligente oltre che più bello. ;)

a tutti grazie

J

Anonimo ha detto...

Beh! la prossma volta che lascio un commento, prima di farlo mi guarderò bene dal povocare. Scusa! credevo che anche questo potesse essere un buon motivo di sollecitazione al confronto e al dialogo.
Biancarosa

Anonimo ha detto...

Biancarosa: volevo dirti che anche io ho interpretato il tuo commento come un pò "rigido" ma non per questo devi
sentirti in "difetto".. ragazzi il fatto che si parli tra noi, si esprimano opinioni, ci si confronti vuol dire due cose: che siamo interessati davvero a quello che ci succede e lo sentiamo "nostro"; e (fanculo alla modestia!) stiamo facendo un buon lavoro :P

Daddo