martedì 20 maggio 2008

Il giorno in cui l'Italia amò gli zingari. Ma non tutti.

di Simone Conte
Certe cose te le insegna il pallone. Da piccoli grazie al calcio abbiamo imparato presto a riconoscere da dove venivano i giocatori: se c’era il prefisso Van erano olandesi, se finiva per -sson erano svedesi, per –u erano romeni, per -enko erano russi (poi avremmo scoperto ucraini), e poi c’era un altro suffisso che era caratteristico di una zona in mutamento, quella Jugoslavia che cambiava nome e conformazione in continuazione, e allora dato che non sapevamo il nome dello stato, quelli che finivano per –ic erano gli zingari. Lo dicevamo senza nessuna connotazione negativa, era solo una semplificazione, quando dicevi zingaro la faccia non faceva smorfie, il tono di voce non cambiava.

Esattamente l’opposto di quanto sta accadendo in Italia in questi mesi, in questi giorni, e all’ennesima potenza in queste ore. Se è vero che ogni popolo ha bisogno di un nemico per essere coeso, quello del nostro paese in questo momento sono loro, gli invasori, i barbari, i diversi, i parassiti, i nomadi.

Questi fenomeni non succedono a caso. Questo accanimento che si fa sempre più violento, è figlio di una campagna mediatica mossa da motivazioni talmente lampanti che non vale la pena di soffermarcisi in questa sede. Semplicemente, le destre basano il loro consenso sul controllo, e per controllare una massa è necessario spaventarla. E’ bastato un anno di fuoco incrociato su telegiornali, quotidiani e periodici per creare il nemico perfetto, perché già alle nostre porte, o meglio dentro. Si è generalizzato, confuso, criminalizzato ed enfatizzato, abbiamo assistito alla creazione day-by-day del mostro. Ne avevamo bisogno, anche per sentirci migliori.

Ed ora eccoci qui: un popolo pronto a cacciarli tutti, un Governo pronto ad introdurre il reato di clandestinità, un inasprimento generale delle pene contro gli stranieri. Perché è evidente, il problema sono loro. Sono loro i protagonisti di quel Gomorra che sta scioccando critica e pubblico sia in versione di cellulosa che di celluloide, sono loro a rendersi fautori della spaventosa evasione fiscale che toglie l’ossigeno alle casse del paese, loro i banchieri che strozzano le famiglie con mutui a tassi indecenti, loro i palazzinari che hanno negato il diritto alla casa a milioni di italiani, loro che hanno rovinato un esercito di risparmiatori con crack finanziari e bancari, loro che raccomandano gli amici degli amici e stroncano la meritocrazia, loro che uccidono centinaia di lavoratori all’anno per risparmiare sulle misure di sicurezza. O forse loro sono lo strumento che è servito a far passare tutto questo in secondo piano?

Eppure (come fa notare Zoro ) sono stati proprio due zingari, due con l’ –ic finale, domenica, a tenere un paese con il fiato sospeso, a regalargli una grande giornata di sport come non se ne vivevano da anni, a farlo passare dalla gioia alla disperazione e viceversa, a farlo sentire vivo come la politica sogna di fare con la domenica delle elezioni. Prima è stato Mirko Vucinic, montenegrino, a regalare con una rete di rara bellezza il sogno dello scudetto alla Roma e all’Italia che tifava contro l’Inter. Circa un’ora dopo è stato Zlatan Ibrahimovic, nato in Svezia ma dal sangue e passaporto bosniaci, a far esplodere la milano nerazzurra con due gol dei suoi, di potenza, da attaccante di razza. Due ragazzi e due calciatori di 25 e 27 anni diversi tra loro: Vucinic introverso, quasi timido, tutto talento, dribbling e colpi di biliardo. Ibrahimovic, muscolare, inarrestabile, spaccone, forte della consapevolezza di essere forse il più forte nel mondo in questo momento. Una diversità che nel suo piccolo testimonia la normalità del popolo slavo, nel quale, come nel nostro si imboccano strade differenti, si formano caratteri, si operano delle scelte, si diventa uomini. Se non avessimo aperto le nostre porte ai loro padri, ai loro nonni, questa domenica bellissima non avrebbe avuto modo di esistere. Come non esisterebbero tutti i lavori ben meno gratificanti che gli italiani, pronti a diventare star con la prossima edizione del grande fratello, non vogliono più fare. Sono i montenegrini, i bosniaci, i romeni a mandare avanti i nostri cantieri, a caricare e scaricare i furgoni che ci portano i quattro salti al supermercato e poi nelle nostre padelle, a pulire il culo dei nostri vecchi, a prendersi tutti i turni di notte, a lavare i pavimenti delle nostre case. Sono altri Mirko e altri Zlatan della stessa età, degli stessi paesi di quei due che hanno regalato vita a milioni di persone, ma non vediamo la loro utilità perchè non sanno fare gol: e allora fuori dalle nostre città, che tornino da dove sono venuti, che continuino ad essere il nemico, e a farci sentire tutti un po’ più puliti, con i nostri cognomi senza –ic
.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

E' proprio vero.
Un'Italia pronta a cacciare via gli zingari rinchiusi nei campi Rom, ma che osanno due Slavi come Vucinic e Ibrahimovic.

Perchè? Forse fanno parte di una minoranza multirazziale che vive in Italia, lavora, paga le tasse e non da fastidio a nessuno mentre gli altri fanno esattamente l'opposto.

Non è razzismo, sono i fatti a dimostrarlo.

Vuoi vivere in Italia? Lavori come tutti altrimenti quella è la porta.



Doc

Anonimo ha detto...

Credo davvero che il fatto di pagare le tasse o meno, non sia discriminante per ritenersi cittadini, altrimenti i quasi 60 milioni di italiani, sarebbro molti meno.
Inoltre vorrei farti notare che spesso i Rom non sono cittadini extracomunitari ma sono italiani, quindi cittadini come te e me.
Terza cosa, vorrei sapere come si comporterà il niovo governo nei confronti degli extracomunitari provenienti dalla Romania, che extracomunitati non sono, essendo la Romania in Europa da un po'.
Ma forse preferiamo vedere solo quello che ci pare e trarre delle conclusioni molto semplici e molto "pensate dall'alto".

J

Anonimo ha detto...

Ma che c'entra! Il calcio è al di là del bene e del male. Almeno lo è per la maggioranza per gli italiani.
Totti, ad esempio, anche se scannasse la nonna per i romanisti sarebbe sempre il Pupone.
Una volta vinto lo scudetto, c'è gente che sarebbe capace di sostenere che Ibrahimovic è ariano.
Tu auspichi un ragionamento di coerenza: visto che simpatizzo con alcuni esponenti dell'etnia Rom allora dovre essere in grado di lofica la deduzione logica che mi porta a non ragionare in termini di odio di un'intera etnia.
Come per molti altri aspetti però, la coerenza non è una virtù di questo paese.

Anonimo ha detto...

Bè! bisogna ammetterlo e dò ragione ad emanuela quando dice che l'Italia è il paese delle contraddizioni. Purtroppo, miei cari, ormai si è persa comletamente la memoria storica. I nostri emigranti all'estero ra gli anni trenta e cinquanta, venivano trattati allo stesso modo pur facendo dei lavori che nessn altro avrebbe voluto fare. Proprio come succede per gli emigranti in Italia. Attenzione! siano essi comunitari che extracomunitari. Relazionarci con le varie etnie, non è un fatto recente, erchè se solo ci soffermassimo ad ascoltare le musiche popolari del nostro sud, ci renderemmo conto di quanto abbiano influito le varie etnie, provenienti dall'Europa Orientale e dalla vicina Africa. Questa si chiaa "ricchezza culturale". Ma in uno stato di "regime", si sa, che la cultura è dannosa.
Grazie ancora Simone, per questo importante spunto di riflessione.
Biancarosa.

Anonimo ha detto...

Ecco la solita teoria bislacca per dimostrare che cosa? Che stiamo sbagliando a mandare via i rom?
Ma scherziamo? Comunitari o extracomunitari non fa differenza: chi vive alle spalle degli onesti cittadini, rubando o costringendo a mendicare i propri figli (o alcune volte i figli rapiti a qualcun'altra persona) non merita di stare in Italia.
Ibrahimovic e Vucinic non sono paragonabili a quelle persone.

Anonimo ha detto...

C'è un mercato umano, che nella maggior parte dei casi avviene tra le quattro mura domestiche delle famiglie italiane "perbene", quindi fammi un piacere,documentati!!!
Biancarosa.

Anonimo ha detto...

Però insomma, non facciamo cazzate: i serbi, i bosniaci, gli slavi sono una cosa, i rom un'altra. è come confondere francesi con tedesci, un terribile errore di superficialità.
questione di tradizioni, di culture, eccheccazzo.

non sto dicendo che gli uni siano meglio degli altri, o che i rom sono il male mentre gli slavi (sloveni) già ci bacchettano in europa.

sto solo dicendo che è un articolo un po' tagliato con l'accetta, e l'ennesima prova che questo è il paese delle contraddizioni, come hanno già scritto qua.

ne è la prova che pure i romeni odiano gli zingari.

il clima che s'è formato è soprattutto colpa della superficialità delle persone che parlano in tv o in radio, che scrivono sul giornale ma pure sull'internet.

e da entrambi i lati.

Anonimo ha detto...

Perdonami! ma anche il tuo commento è tagliato con l'accetta. Hai sparato a zero contro una cattiva informazione, ma ho l'impressione che neanche tu sia in grado di dare una informazione migliore. Va bene! prendo il tuo commento come l'ennesimo tentativo di mettersi al centro dell'attenzione, polemizzando con luoghi comuni.
Biancarosa

Anonimo ha detto...

Grazie a tutti per alimentare il dibattito, è sempre una cosa buona, e in particolare agli aficionados Biancarosa e Doc.


Alle varie accuse che mi vengono rivolte rispondo ripetendo e precisando che io non mi voglio eleggere a protettore degli zingari,chi sbaglia paga, su quello siamo d'accordo. Il punto è che in questo momento in Italia si è deciso di vedere solo alcuni sbagli, e di far pagare pochi per tutti, questo non è accettabile. Soprattutto quando poi si venogono a scoprire cose come il "rapimento" di Napoli, che in queste ore si sta dimostrando un falso organizzato dagli abitanti del quartiere, e di cui daremo notizia nei prossimi giorni.

All'anonimo che mi consiglia di non fare cazzate mando una rassicurazione: qui si cerca di non farle, tuttavia il rischio che appaiano come tali agli occhi di qualcuno lo si corre, quando si esprime un opinione e ci si mette sotto una firma. Ti consiglio di fare lo stesso. In quel caso sarò felice di discutere le tue argomentazioni.

SC

Anonimo ha detto...

quando si parla di "zingari" la tentazione di generalizzare e criminalizzare tutti, lasciandosi andare è molto forte. In fondo ne vediamo sempre tanti che rubano o chiedono l'elemosina, cosa ci costa pensare che siano tutti così?
Lo sento anche da sinistra questo vento, gli "zingari" sono la feccia per tutti, sono perfetti per sfogarsi di tutte le volte che l'etichetta (il classico radical chic che vota PD è l'emblema di questo comportamento) ci fa reprimere ogni più minimo accenno di razzismo.
ma lo zingaro no, vive nella sporcizia, nei campi in periferia, manda i bambini ad accattonare al semaforo, a lui si può davvero attaccare qualsiasi etichetta, anche la più diffamatoria.

poco importa, nella sostanza, che non esistano negli archivi della nostra polizia casi di rapimenti di bambini ad opera di un qualsiasi nomade (basterebbe leggere: http://www.peacelink.it/migranti/a/9585.html).

Anonimo ha detto...

ripasso di qua e vedo che è scoppiato il maniòmio. sono l'anonimo di cui sopra, quello dell'accetta e delle cazzate.

ora, il mio intervento era solo per informare (ciao biancarosa!) che gli slavi NON SONO ROM, dunque sto post non c'ha senso.

c'ho messo pure dell'altro: i rumeni (che noi odiamo) odiano gli zingari (ma noi tanto odiamo pure quelli) e s'incazzano a morte se li confondi.

hanno ragione, ma per un motivo squisitamente etnico-culturale piuttosto che per un giudizio di merito(?). leggere questo articolo per loro sarebbe come per noi prendere un giornale americano che ci accomuna a libici, o a greci.

insomma, pensare, e poi (magari, ma mica per forza eh) scrivere. perchè l'idea era pure buona, e l'intento più che nobile, ma è riuscito un pasticcio.


django reinhardt ed helios gomez rulez.


matteo russo.
(ecco, mi so' firmato, va bene?. e adesso? cerchi su emule la mia dichiarazione dei redditi del 2005? )

Anonimo ha detto...

caro simone! l'amico russo non merita risposta...
biancarosa

Anonimo ha detto...

e' vero,il governo (e non solo) cerca di nascondere problemi ben piu' gravi dietro agli zingari(nomadi).
Per ottenere un cambiamento,da qualche parte bisogna pur cominciare... i nomadi non devono essere i soli a pagare,ma anche gli assenteisti degli uffici pubblici,gli evasori ecc... cominciamo a fare qualcosa per ripulire questa Nazione.

Darioverz

Anonimo ha detto...

Ma Ibrahimovic e Vucinic pagano le tasse?

:P

MageoVa