di Simone Conte
In Italia essere artisti, creare dei contenuti originali, e riuscire a viverne è difficile. Perché siamo un paese culturalmente vecchio e abitudinario, nel quale ogni anno i tour più seguiti e i dischi più venduti sono sempre gli stessi, a scapito di una galassia sterminata di proposte che non trova voce. Accanto alla discriminazione posta in essere dalle istituzioni, che continuano a tenere sulla musica un Iva più alta rispetto a quella applicata all’editoria, e che indirizzano i finanziamenti statali spesso in altri campi, e quando lo fanno verso il settore musicale privilegiano iniziative ingessate, c’è dell’altro.
Sono anni che la politica delle grandi case discografiche atrofizza l’offerta con fotocopie di fotocopie sempre più sbiadite che tolgono spazio su radio e tv alla musica indipendente. Per tentare di invertire questa tendenza ecco Alter, una due giorni (sabato 31 e domenica 1) in programma presso i confinanti Circolo degli Artisti e Init, due tra i live club romani che meglio rappresentano la scena alternativa con programmazioni mai banali, per l’occasione gemellati a sostegno di una buona causa: analizzare la scena alternativa italiana per cercare di migliorare la situazione.
E' qualcosa di nuovo, perché se è vero che la dimensione indie soffre una cronica mancanza di spazi, va anche riscontrato come la stessa abbia un talento naturale nel piangersi addosso: in questo la novità è la voglia concreta di fare, di coordinarsi alla ricerca di un approccio convincente alla musica nell’ era digitale. 48 ore per incontrarsi tra artisti, etichette indipendenti, distributori, studi di registrazione, case editrici per i libri di musica, uffici stampa, agenzie di booking, radio, club e associazioni culturali, per fare il punto della situazione e trovare nuove forme di cooperazione al fine di dare più respiro alla musica italiana, che, forse qualcuno ne rimarrà stupito, non è solo Vasco Rossi è Ligabue. I temi in tavola sono tanti: il giusto costo della musica, l’oligopolio delle major, le etichette indipendenti, le autoproduzioni, i canali alternativi alla grande distribuzione, l’organizzazione e le promozione dei live.
Ma accanto a dibattiti, laboratori, seminari e workshop (tutti aperti al pubblico) non mancherà la musica dal vivo: quasi quaranta esibizioni con artisti provenienti da tutta Italia e non solo che si alterneranno a partire dal pomeriggio sino a tarda sera sui palchi dei due locali. Dall’acustico al rock passando per l’elettronica e il folk, con la possibilità di mettersi in vetrina per artisti più o meno emergenti e ospiti più affermati come Meg, Ardecore, Sikitikis e Momo. Qui il programma completo.
Ma accanto a dibattiti, laboratori, seminari e workshop (tutti aperti al pubblico) non mancherà la musica dal vivo: quasi quaranta esibizioni con artisti provenienti da tutta Italia e non solo che si alterneranno a partire dal pomeriggio sino a tarda sera sui palchi dei due locali. Dall’acustico al rock passando per l’elettronica e il folk, con la possibilità di mettersi in vetrina per artisti più o meno emergenti e ospiti più affermati come Meg, Ardecore, Sikitikis e Momo. Qui il programma completo.
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