lunedì 14 aprile 2008

Zapatero 2: il governo dell’eguaglianza


di Michela Truncellito

In attesa di conoscere l’esito delle nostre elezioni, e conoscere quello che sarà il nuovo Governo, dalla Spagna arriva un modello che sarebbe bello ricalcare. Ancora una volta Zapatero porta avanti la battaglia del PSOE per l’uguaglianza di genere, e lancia un segnale inequivocabile con la formazione dell’esecutivo: nove ministre e otto ministri.

Ecco la nuova squadra di governo: vicepresidentessa del governo Maria Teresa De La Vega, ministra della Difesa per la prima volta una donna Carme Chacon Piqueras, donna catalana di 37 anni, con una gravidanza di sette mesi da portare a termine, ministra di Scienza e Innovazione Cristina Garmendia, Beatriz Corredor ministra degli alloggi e come ministra di Educazione e Politica Sociale Mercedes Cabrera. Nella squadra troviamo poi
ministra dell’Amministrazione Pubblica Elena Salgano e ministra degli Interventi ambientali, rurali e marittimi Elena Espinosa. Attenzione particolare va al ministero dell’Uguaglianza di Genere assegnato a Bibiana Aido, attraverso il quale Zapatero partendo dal lavoro effettuato nelle seguente legislatura da Maribel Montano, rilancia la scommessa di far entrare a tutto tondo nell’immaginario collettivo l’eguaglianza tra uomo e donna.

L’impiego femminile per lo sviluppo economico

Maribel Montano, dal canto suo, come Segretaria Federale di Uguaglianza del PSOE afferma che questo sarà il governo delle donne, che hanno visto già nella prima legislatura uno Zapatero impegnato in una battaglia reale contro la discriminazione di genere, iniziata con la legge d’uguaglianza e la legge integrale contro la violenza di genere, e ora bisogna continuare così utilizzando l’impiego femminile per un crescente sviluppo economico spagnolo.

Spagna 2 Italia 0

Il governo socialista spagnolo continua a mostrare con fatti reali quanto sia moralmente ed economicamente rilevante la sua battaglia di genere, in Italia durante la campagna elettorale abbiamo osservato come da entrambe i fronti si sia giocato a rialzo sulla questione delle quote rosa. Se è vero che i cambiamenti sociali avvengono nel corso degli anni è pur vero che siamo parecchio indietro in questa battaglia contro il sessismo; anziché strumentalizzare la questione femminile per accaparrarsi una fetta d’elettorato, sarà bene che la classe politica italiana inizi a parlare con i fatti. Da domani potrebbero iniziare ad arrivare le risposte.

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