mercoledì 2 aprile 2008

Intervista ad Emiliano Cofano: 19 anni e la voglia di migliorare una città

di Simone Conte

In un momento storico nel quale la classe politica viene percepita come una casta, un agglomerato di persone che faticano a rispecchiare il paese con una età media decisamente troppo alta, figure come quella di Emiliano Cofano, candidato al comune di Roma per la Sinistra L’Arcobaleno lasciano ben sperare. Aldilà dei colori e dell’appartenenza politica, l’entusiasmo e la freschezza di un ragazzo con gli occhi aperti sulla realtà della propria città sono segnali incoraggianti. Lo abbiamo intervistato per conoscere il suo percorso, le sue idee, le sue speranze.
Come succede che un ragazzo di 19 anni si trovi ad essere candidato alle elezioni? Quali passi ti hanno portato a questo primo traguardo?
Si è vero, è strano che un ragazzo che studia ancora al liceo sia candidato come consigliere comunale. Più che strano forse oserei dire "innovativo" e ringrazio La Sinistra L'Arcobaleno per aver deciso che anche il mondo giovanile di questa città dovesse avere la possibilità di essere rappresentato direttamente.Io sono entrato a far parte di Rifondazione Comunista poco più di 3 anni fa, a 16 anni. E' stato un passo che mi sono sentito di fare nel momento in cui ho visto che le cose nel nostro paese non stavano funzionando (e non funzionano tuttora) soprattutto per quanto riguarda il mondo giovanile e studentesco.
Con quali argomenti cerchi di convincere gli elettori a darti il loro voto?
In ogni tornata elettorale ci sarà una percentuale altissima di ragazze e ragazzi che dovranno votare per la prima volta. Qual è la scelta che dovrebbero fare? Noi viviamo in un paese dove i giovani sono completamente distanti dalla politica e non lo sono per cause innate, ma perchè troppo spesso la politica è stata distante dai giovani: solite facce, solite promesse, solita demagogia. E' questo che i ragazzi legittimamente percepiscono, spetta a noi dimostrargli che c'è una strada per la trasformazione, che noi tutti possiamo "scegliere per cambiare" partecipando dal basso: nelle nostre scuole, nelle università, nei quartieri. Io vengo da questo mondo: dalle lotte nei quartieri e nelle scuole e oggi viene data la possibilità a tutte le ragazze e ragazzi, di essere protagonisti di questo percorso.
Essendo candidato per la Sinistra Arcobaleno (che nelle elezioni politiche corre anche contro il Partito Democratico) come ti poni rispetto al fatto che votando per te si voti anche per Rutelli?
Premetto il fatto che governare un paese non è come amministrare una città, le dinamiche nazionali sono assai più complesse di quelle cittadine ovviamente. Detto questo le alleanze si fanno in base ai programmi. Il programma di Rutelli a Roma ha dei punti di partenza sufficienti per avviare un percorso comune. Per esempio: la stabilizzazione dei lavoratori precari del Comune di Roma e la differenziazione dei rifiuti, che sono stati ottenuti non con facilità grazie alle pressioni de La Sinistra L'Arcobaleno. Si parte dai punti ottenuti insieme per arrivare anche al raggiungimento di quei temi rifiutati da Rutelli ma che rappresentano comunque delle esigenze fondamentali per la vita della nostra città, un esempio tra tutti: l'attuazione del registro delle unioni civili. Pur non essendo stato inserito nel programma, noi ci batteremo affinchè verrà inserito. Più voti prende La Sinistra L'Arcobaleno e più sarà facile spostare a sinistra l'asse della coalizione e lottare per ottenere quei punti che Rutelli non ha voluto.
Perché secondo te a livello nazionale non si è riusciti a trovare questo accordo?
Come può la Sinistra allearsi con Veltroni se non ci sono neanche quelle condizioni minime di partenza? Come può la Sinistra allearsi con chi ha già deciso che la Legge 30 non sarà toccata? Con chi sostiene che un imprenditore ed un operaio sono due lavoratori uguali, dimenticandosi di dire che mentre l'imprenditore gestisce l'azienda, l'operaio si fa il mazzo tutti i giorni per arrivare a quei sudatissimi 1000€ al mese, oppure muore sul posto di lavoro perchè l'imprenditore spesso per risparmiare sui costi non fornisce nemmeno le misure minime di sicurezza per i suoi lavoratori. Voglio solo ricordare che nel 2007 le morti sul lavoro registrate sono state circa 1000. Tutto ciò è inconcepibile, soprattutto agli occhi di un giovane che si affaccia al mondo del lavoro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

era ora.....largo ai giovani!!!!!

Anonimo ha detto...

mi auguro sul serio che questo accada! "largo ai giovani" è una speranza! Siamo ancora troppo condizionati dal vecchio sistema, perchè ragazzi come Emiliano, possano crearsi un varco. Stiamo attenti, perchè i giovani vengono definiti dai politici "una risorsa importante". Vedete? Essere considerati una risorsa, signifca non essere considerati "persone".