venerdì 25 aprile 2008

Il V-day di Grillo e la legge che rischia di invalidarlo


di Flavio Cavaliere

Beppe Grillo considerato il leader dell’anti-politica, ha scelto la data simbolica del 25 aprile, per il suo secondo V-Day, dopo il successo del primo (8 settembre 2007), organizzato per cambiare la legge elettorale e escludere dal Parlamento i politici corrotti: allora, la massiccia partecipazione popolare colse tutti di sorpresa, scosse il Palazzo e pose il fenomeno-Grillo al centro dell’attenzione collettiva. Oggi il popolo di Grillo manifesterà a Torino, in Piazza Castello, cuore della città. Ancora una volta saranno raccolte le firme nei circa 460 banchetti allestiti in tutta Italia ed in alcune grandi città dei 5 continenti. Il comico non azzarda cifre per la giornata del 25, ma ricorda quelle del suo primo Vaffa-Day, a Bologna, dove si riversarono centomila persone e furono raccolte oltre trecentomila firme. Nel frattempo ha incassato l’appoggio dei radicali al referendum e l’adesione di Antonio Di Pietro, mentre Il Piotta ha già composto l’inno della giornata.


Cosa dice la legge


Tutto sembra apparentemente procedere nella direzione giusta.
Ma ecco cosa ha scritto via mail Beppe Grillo a chi, si era iscritto al secondo V-Day: “L’Italia non ha una informazione libera. Questo è il motivo per il quale nessuna televisione, nessun giornale sta promuovendo il referendum del 25 aprile per una “Libera informazione in un libero stato”. Sarebbe la loro fine. Ho bisogno del tuo aiuto. Diffondi la notizia e i punti di raccolta delle firme elencati di seguito.

Abolizione dell’ordine dei giornalisti di Mussolini;
Cancellazione dei contributi pubblici all’editoria, che la rende dipendente dalla politica;
Eliminazione del Testo Unico Gasparri sulla radiotelevisione, per un’informazione libera dal duopolio Partiti-Mediaset”.

Come si evince dalla mail inviata, nei tre referendum proposti, ci sono dei problemi, evidenziati dal giornale Vanity Fair, che li rende nulli tutti e tre. Infatti, la legge del 1970, che regola lo svolgimento dei referendum, dice: “Non può essere depositata richiesta dei referendum(…) nei sei mesi successivi alla data di convincazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere”. Visto che i comizi elettorali sono stati convocati il 6 febbraio(al momento dello scioglimento delle Camere), le firme potranno essere utilmente depositate solo a partire dall’8 agosto, dopo essere state raccolte - prescrive la stessa legge- nei 90 giorni precedenti. Calendario alla mano, dal 7 maggio. Così le firme di questo secondo V-Day rischiano di dover essere cestinate, assieme alle richieste di cambiamente espresse dal blogger.

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