venerdì 4 aprile 2008

Atomico civile e militare: le petizioni on-line di chi vuole dire di no


di Daniele Zandonà

Sarà uno dei primissimi argomenti che dovrà affrontare il governo che entrerà in carica dopo le elezioni del prossimo fine settimana: la questione energetica è diventata sempre più di interesse centrale nella politica italiana, specialmente dopo che, negli ultimi tempi, il caro petrolio si è fatto sentire pesantemente nelle tasche dei consumatori. Non solo per il carburante delle automobili, ma anche per l'elettricità prodotta nelle centrali, la fonte di energia è sempre combustibile fossile, di cui il paese è notoriamente carente.

La riproposta del nucleare e le risposte

Tra le tante proposte di chi vorrebbe liberare l'Italia dai costi dell'importazione dell'energia dall'estero, è rispuntata quella del nucleare. Rifiutato dagli italiani nel referendum del 1986, dopo la tragedia di Cernobyl, viene ora riproposto da varie parti; il progresso della tecnologia nell'arco di 20 anni, assieme a nuovi sistemi di sicurezza, rende l'ipotesi nucleare nuovamente considerabile. E' nato però negli ultimi giorni un appello firmato da alcuni ricercatori e docenti universitari, che chiedono al nuovo governo di puntare piuttosto su altre energie rinnovabili, in primis quella solare, puntando il dito contro i costi e i rischi del nucleare. Al sito
www.energiaperilfuturo.it , oltre al programma completo, vi è anche la possibilità per tutti i cittadini che lo desiderino, di partecipare alla petizione.

Non solo energia

Di carattere diverso, un problema meno sentito e dibattuto ma sempre presente, è quello delle armi atomiche e della costante minaccia che la loro esistenza comporta. Anche in questo caso la rete ha visto nascere un movimento promosso da varie associazioni dislocate su tutto il territorio, coordinate da un'iniziativa centrale. La campagna, pubblicizzata nel sito
www.unfuturosenzatomiche.org , ha raccolto più di 67000 firme che sono state presentate in parlamento come proposta di legge. Sarà anche questo, per chi vincerà le elezioni, un tema sul quale sarà necessario prendere decisioni nei prossimi mesi.

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