Continua la telenovela di Alitalia, e come nella migliore tradizione delle soap, non se ne vede la fine. Le certezze sono poche, ma granitiche. La prima è che lo Stato non vuole più spendere un Euro in quella che si è rivelata una macchina mangiasoldi senza soluzione di continuità, la seconda è che l’unico possibile acquirente, ovvero la compagnia di bandiera transalpina Air France, ne vuole spendere il meno possibile. L’offerta che è stata avanzata è sotto certi aspetti piuttosto avvilente, ma rischia di essere l’unica vera alternativa alla morte per dissanguamento della compagnia, che non ha veramente più soldi, e nel giro di poche settimane sarà costretta a fermare le proprie attività.
Stavolta non interverrà (come è successo troppe volte) lo Stato a riempire le casse con denaro pubblico: Bruxelles ha detto basta.
Una cordata tutta da verificare
E’ in questo clima che Berlusconi ha giocato una carta che ha tutti i colori della campagna elettorale, e molto meno quelli della proposta finanziaria: una cordata italiana per l’acquisto di Alitalia. Il cavaliere ha chiesto al Presidente del Consiglio Prodi di favorire un prestito-ponte alla compagnia per sopravvivere ancora per poco, il tempo di dare modo alla cordata di preparare un piano finanziario. Ma chi farebbe parte di questa cordata? Di nomi nemmeno l’ombra, tranne un vago accenno ai propri figli, divenuti ormai protagonisti di questa campagna elettorale. L’impressione è che queste dichiarazioni dal vago sapore autarchico servano a Berlusconi per una iniezione di patriottismo, una versione soft e più articolata di quella “Italia agli italiani” sbandierata da una Destra di Storace che rischia di togliere voti da destra al Popolo delle Libertà. Allora Alitalia agli italiani, quali non importa.
Stavolta non interverrà (come è successo troppe volte) lo Stato a riempire le casse con denaro pubblico: Bruxelles ha detto basta.
Una cordata tutta da verificare
E’ in questo clima che Berlusconi ha giocato una carta che ha tutti i colori della campagna elettorale, e molto meno quelli della proposta finanziaria: una cordata italiana per l’acquisto di Alitalia. Il cavaliere ha chiesto al Presidente del Consiglio Prodi di favorire un prestito-ponte alla compagnia per sopravvivere ancora per poco, il tempo di dare modo alla cordata di preparare un piano finanziario. Ma chi farebbe parte di questa cordata? Di nomi nemmeno l’ombra, tranne un vago accenno ai propri figli, divenuti ormai protagonisti di questa campagna elettorale. L’impressione è che queste dichiarazioni dal vago sapore autarchico servano a Berlusconi per una iniezione di patriottismo, una versione soft e più articolata di quella “Italia agli italiani” sbandierata da una Destra di Storace che rischia di togliere voti da destra al Popolo delle Libertà. Allora Alitalia agli italiani, quali non importa.
3 commenti:
BERLUSCONI E' O FORSE VORREBBE ESSERE IL PRINCIPE DEL MACHIAVELLI: IL FINE GIUSTIFICA SEMPRE IL MEZZO. ORA DELLE DUE UNA O HA FATTO IN MODO DI RADERE AL SUOLO ALITALIA VISTO CHE IL TRACOLLO E' AVVENUTO DURANTE IL SUO GOVERNO PER POI ACQUSTARLA PER DUE LIRE O COME DICE ANCHE CASINI LA CORDATA IL 14 APRILE SPARIRA'. CHI PENSA CHE IL CAVALIERE ABBIA SPIRITO PATTRIOTTICO E' UNO SCIOCCO
Per quanto l'essere d'accordo con Casini non sia una delle mie massime aspirazioni, stavolta è così: a maggio nessuno si ricorderà della cordata.
sc
Penso che il pensiero di fondo di Berlusconi sia : " Nel bene o nel male l'importante è che si parli di Me! "
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