martedì 11 marzo 2008

Il male minore: Zapatero visto dalla Spagna


di Roberto Scalia


Grande festa domenica sera a Madrid e nella Spagna che tifa socialista per la vittoria di Jose Luis Zapatero, che è stato riconfermato premier spagnolo. Aria di festa per la vittoria anche in Italia, da parte dei tanti sostenitori del premier spagnolo, tra cui Walter Veltroni, che ha affermato che “un nuovo vento soffia dall’Europa agli Usa”. Se i sondaggi affermano che Berlusconi ritornerà ad essere premier, Sabina Guzzanti potrà ritornare a fare un nuovo documentario e farci conoscere per un’altra volta il leader socialista. “Viva Zapatero” diede a Zap una popolarità immensa in Italia, anche grazie alle famose leggi che il suo governo ha fatto approvare sui diritti personali dell’uomo, tra cui quella più importante sui matrimoni gay. Niente di strano. Eppure molti cattolici non hanno visto di buon grado il suo operato, tanto che anche una radio cattolica spagnola ha fatto di tutto per far votare il Partito Popolare di Mariano Rajoy, ma non c’è stato nulla da fare, ha vinto anche stavolta, e come avvenne nel 2004 un evento di sangue ha accompagnato le elezioni spagnole. Quattro anni fa, l’attentato terroristico di a Al Qaeda, stavolta l’assassinio dell’ex consigliere socialista basco Isaias Carrasco, per mano dell’Eta.

Una credibilità ancora forte

Zapatero vince di nuovo e tutti sono felici, ma è vera gloria? Cosa ha fatto di concreto per la Spagna oltre ad una legge a difesa dei gay? Perché noi italiani lo apprezziamo? L’elettorato italiano di sinistra guarda alla Spagna come alla nuova America, e sogna la crescita del due per cento del Pil, le leggi sulla fecondazione assistita, la vita più economica, uno stato più laico.
Basta ascoltare la gente, i giovani spagnoli, la vera Spagna, per capire che tanti hanno votato Zapatero perché per loro rappresenta il male minore di un sistema politico che ha molti punti in comuni con quello italiano. Anche in Spagna esiste la corruzione e altre forme di mala politica, ma la classe dirigente viene percepita ancora come più seria rispetto alla nostra. Sono in tanti, dalla Catalogna alle Isole Canarie, passando per Madrid a definire Zapatero una scelta obbligata per non finire in mani peggiori. La gente della Catalogna e dei Paesi Baschi ha votato Zapatero solo perché con la destra al potere non avrebbe avuto la speranza di ottenere maggiori diritti e soprattutto maggiori libertà, che alla fine non otterranno comunque, almeno così pare per la Catalogna. Tanti sono gli insoddisfatti e i delusi, ma gli spagnoli sembrano ancora avere qualcosa in più, una sorta di forza, qualcosa in cui credere che a noi manca, quella voglia di reagire che in Italia sembra ormai sopita: per la seconda volta Zapatero è riuscito ad intercettare questa voglia di buona politica.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ecco da cosa è condizionata la tua scelta del male minore! Ma qui i problemi sono tanti, sono molteplici e intrisi di una vecchia politica di clientelismo. In Italia, chiè pregiudicato o parente di pregiudicat, riesce ad avere potere e le grandi coalizioni permettono questo, perchè sanno di riscire ad intimorire l'oinione pubblica. é sempre stato così e continuerà ad esserlo. Altro che male minore. Il ale parte da chi permette tutto questo. Da voi elettori!!!! Biancarosa