mercoledì 12 marzo 2008

Ciarrapico: un inchiostro prezioso (e nerissimo)


di Dario Abballe

Ciarrapico Giuseppe: presente. Chiusura delle liste col botto: l’imprenditore romano scende in campo, come fece Berlusconi quattordici anni fa, proprio per il Partito delle Libertà. La candidatura, di per sé inaspettata, è stata accolta con ulteriore sorpresa a causa delle dichiarazioni rilasciate a Repubblica dall’ex presidente della Roma. “Sempre fascista, vado con Silvio” e ancora “Il fascismo mi ha dato sofferenze e gioie. Mai rinnegato, mai confuso, mai intorpidita la mente da pensieri sconclusionati e antistorici”. Parole del genere in un periodo politicamente caldo come questo non possono passare inosservate e entrambi gli schieramenti hanno espresso critiche e condanne verso valori che non possono certo sposarsi in un Paese in cui vige la democrazia. Da Veltroni a Bossi, dalla Nierenstein ai Cicchitto e Bondi, tutti si sono espressi unanimemente contrari a quanto affermato da Ciarrapico.

Una smentita a metà

Avendo alzato un tale polverone nel tardo pomeriggio è arrivata la rettifica del diretto interessato il quale sostiene che “mio pensiero è stato travisato. Sono fedele alla Repubblica ma non rinnego un passato fascista che mi appartiene”. Toni smorzati quindi e pace (quasi) fatta; ma sicuramente chi ha più risentito dell’arrivo nel Pdl di Ciarrapico è stato Gianfranco Fini. Il presidente di An si è detto restio e molto perplesso sulla candidatura di Ciarrapico, in primis perché Fini ha impiegato anni per togliersi l’etichetta fascista (e ancora non ci è riuscito) e di certo l’arrivo di un vecchio “fascistissimo” non gli giova affatto. Inoltre il rapporto tra i due non è di certo idilliaco; soprattutto da parte dell’imprenditore c’è molto rancore in quello che definisce un traditore: “ha fatto le scelte che sappiamo. Ha tradito il suo passato. La sua storia. In questo senso è un traditore”. Un’antipatia ribadita poche ore fa, quando Ciarrapico, entusiasta dell’attenzione riservatagli da tutti i media, non ha esitato a definire Fini uno sguattero. Nonostante le svariate critiche e la scottante personalità dell’imprenditore laziale, Berlusconi non ha intenzione di fare marcia indietro confermando la candidatura e giustificandola affermando che An già era al corrente di tutto e che il potere editoriale di Ciarrapico sarà di grande aiuto alla causa azzurra, per ora si sta rivelando un elemento decisamente scomodo.

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