domenica 24 febbraio 2008

Veltroni: pesi e misure nelle alleanze per il Partito Democratico


di Daniele Zandonà

Se la dichiarazione di Veltroni all’inizio della campagna elettorale, sul fatto che il PD avrebbe corso da solo, ha mosso parecchio le acque negli schieramenti politici, portando ad una decisione simile anche tra i principali avversari, dopo alcune settimane abbiamo osser vato come qualche piccola alleanza sia stata, dopotutto, possibile.

Gli alleati

Di Pietro è stato il primo a salire sul carro di Veltroni. Le condizioni poste dal PD sin dall’inizio, per chiunque avesse voluto unirsi a loro, erano quelle di accettare in pieno il loro programma. Così sembra aver fatto l’ex Pm, nonostante abbia dichiarato che quel programma da IDV sottoscritto, è stato accettato perché “anche noi abbiamo contibruito a scriverlo”.
Un po’ meno semplice è stata la questione di un’alleanza coi Radicali. Inizialmente minata da incomprensioni da una parte e dall’altra, dovuta al fatto che il candidato premier non vedeva negli aspiranti alleati una reale disponibilità nell’accettare il programma e l’alleanza senza sollevare questioni e problematiche, “motivazioni formalistiche e incomprensibili” a detta invece degli esponenti Radicali. La questione si è avviata comunque verso una soluzione in questi giorni. L’accordo sembra essere raggiunto e in via di definizione, a anche Di Pietro, inizialmente dubbioso, ha comunque dato pieno appoggio al suo candidato premier e alle sue scelte, anche nelle alleanze.
Un gioco in via di definizione

Alcuni dubbi però rimangono ancora: sembra che IDV potrà comunque correre col proprio simbolo accanto a quello del PD, mentre invece ai Radicali sarebbe chiesto di sciogliersi e fondersi col partito maggiore. Inoltre, il programma in questione non è stato ancora reso noto, se non in alcuni stralci ed interventi. Si rimane dunque con gli occhi puntati alla prossima settimana, per seguire l’evoluzione di questi punti rimasti in sospeso. Intanto, oggi, l'assemblea del Partito Radicale ha dato il via libera al confluire dei proprio candidati nelle liste del Partito Democratico.

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