di Simone Conte
Se la comunicazione politica è sempre più uno show, ci può stare che gli attori abbiano bisogno di svecchiare il repertorio. A suo modo, il video di Al Zawahiri diramato oggi è un atto di comunicazione politica, ed in quanto tale risponde all’affermazione di apertura. Nel filmato lungo ben novanta minuti, il numero due di Al Qaeda ha attaccato frontalmente Benedetto XVI definendolo “il Papa che ha offeso l’Islam”, un passaggio forte all’interno di un discorso più ampio, nel quale il luogotenente di Bin Laden si chiede per quale motivo alcuni dotti islamici vietino ai musulmani di attaccare le truppe Usa. Questa la frase incriminata: “Chiedo a questi Ulema perché il Jihad contro i russi era un dovere mentre ora è vietato combattere gli americani in Afghanistan . Chiedo inoltre a questo Muftì che segue la scuola di Bush se era appropriato il fatto che il governante (il Re saudita Abdullah) abbia visitato il Papa che ha offeso l'Islam e i musulmani.”
Un obiettivo ben preciso
Un riferimento, quello al Pontefice, che ha subito catturato l’attenzione dei media a livello mondiale, e che ha fatto balzare in cima alle pagine di siti e quotidiani la notizia del video di Al Zawahiri, la cui scelta non sembra casuale.Da qualche tempo a questa parte, questo tipo di video messaggio riscuote sempre meno attenzione nel mondo occidentale, ecco allora la necessità di colpire un bersaglio più grande del solito Bush.
Anche stavolta Al Qaeda ha saputo farsi strada nell’isteria informativa dettata dall’agenda setting: l’evocazione dello spettro di una guerra santa tira sempre. Al Zawahiri ha giocato questa carta perché proprio oggi le truppe britanniche si sono ritirate da Bassora, consegnando il controllo alle autorità irachene: per l’organizzazione terroristica l’occasione era troppo grande per non prendersene il merito. L’ideologo di Al-Qaeda ha parlato di una fuga degli inglesi data dalla mancanza di controllo sul territorio, un’interpretazione decisamente di parte che grazie al riferimento al Papa ha raggiunto milioni di persone in tutto il mondo.
Un obiettivo ben preciso
Un riferimento, quello al Pontefice, che ha subito catturato l’attenzione dei media a livello mondiale, e che ha fatto balzare in cima alle pagine di siti e quotidiani la notizia del video di Al Zawahiri, la cui scelta non sembra casuale.Da qualche tempo a questa parte, questo tipo di video messaggio riscuote sempre meno attenzione nel mondo occidentale, ecco allora la necessità di colpire un bersaglio più grande del solito Bush.
Anche stavolta Al Qaeda ha saputo farsi strada nell’isteria informativa dettata dall’agenda setting: l’evocazione dello spettro di una guerra santa tira sempre. Al Zawahiri ha giocato questa carta perché proprio oggi le truppe britanniche si sono ritirate da Bassora, consegnando il controllo alle autorità irachene: per l’organizzazione terroristica l’occasione era troppo grande per non prendersene il merito. L’ideologo di Al-Qaeda ha parlato di una fuga degli inglesi data dalla mancanza di controllo sul territorio, un’interpretazione decisamente di parte che grazie al riferimento al Papa ha raggiunto milioni di persone in tutto il mondo.
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