martedì 2 dicembre 2008

In arrivo la tessera del tifoso: tra ottimismo e perplessità


di Daniele Zandonà

C’è un oggetto che si sta affermando prepotentemente, scavalcando ogni moda e tendenza di arredamento urbano, più delle versatili soluzioni Ikea, più dei funambolici esperimenti degli architetti di grido: il tornello. Da quando il ministro Brunetta ha dichiarato guerra ad assenteisti e “fannulloni” della pubblica amministrazione, i tornelli hanno conosciuto una inaspettata notorietà in tutti gli approfondimenti giornalistici degli ultimi mesi. Ora questa misura si appresta a trovare la sua applicazione, almeno nelle intenzioni, anche negli stadi; per far fronte alle tante manifestazioni di violenza che attanagliano il tifo calcistico italiano, è allo studio un sistema di tesseramento che costituisca una “carta d'identità” del tifoso, in parole povere un vero e proprio badge, un cartellino da timbrare per accedere allo stadio.
La situazione

Non è una novità il clima di violenza e di emergenza in cui rischia di degenerare continuamente il mondo dei tifosi italiani; anche l'attuale stagione calcistica è stata inagurata dai disdicevoli episodi di roma documentati in un nostro precedente articolo. Il persistere di questa situazione è decisamente inaccettabile, a maggior ragione quando in altri paesi, come in Gran Bretagna, nel corso degli anni novanta è stata combattuta e annichilita una forma di tifo violento ben più temibile, come il fenomeno degli hooligans. In Italia negli ultimi anni ogni governo si è impegnato, fra resistenze e polemiche, a combattere questa brutta faccia di un mondo, quello sportivo, altrimenti votato a valori molto più sani. Una delle più recenti iniziative è stata la “tessera del tifoso”, presentata a fine ottobre dal ministro dell'interno Maroni, con l'intento di renderla obbligatoria ad ogni club dalla prossima stagione 2009/2010.

Il nuovo strumento

L'adozione di questo strumento dovrebbe permettere l'ingresso negli stadi soltanto dei soggetti che non creino problemi di ordine pubblico, e lasciare fuori tutte le persone potenzialmente pericolose; infatti, come in una vera e propria “anagrafe” dei tifosi, la tessera verrebbe fornita solamente a chi non abbia subito condanne per reati da stadio nell'arco degli ultimi anni; un lavoro di certificazione che spetterebbe comunque ai vari club. Le squadre che non riusciranno per tempo ad attuare questo strumento nelle proprie tifoserie rimarrebbero passibili di tutti gli attuali strumenti limitativi, ovvero trasferte bloccate o chiusure degli stadi ogni qualvolta fosse ritenuto necessario dalle forze dell'ordine. Questo aspetto ha suscitato alcune resistenze da parte dei diretti interessati, e anche il presidente della lega Matarrese, pur favorevole ad un sistema di contenimento delle forme di violenza, si è detto preoccupato dei numerosi ostacoli che si vanno frapponendo all'ingresso negli stadi, in quanto si sta “trasformando l'emergenza in ordinaria amministrazione”, con possibili risvolti economicamente negativi per i vari club. Vedremo nei prossimi mesi se e quanto questa innovazione riuscirà ad affermarsi, e se sarà uno strumento valido o l’ennesima sconfitta dello Stato nei confronti del mondo del calcio.

Nessun commento: