mercoledì 5 novembre 2008

L'uomo della svolta


di Simone Conte


Lo abbiamo aspettato, ci abbiamo creduto anche quando ci credevano in pochi, abbiamo raffreddato gli animi quando si è esagerato riferendosi a lui come ad un messia: ma siamo sempre stati consapevoli del suo valore, della grandezza di questo ragazzo venuto da lontano e divenuto uomo in un paese che pian piano ha imparato ad amarlo. Sino al trionfo di ieri. Abbiamo detto e letto così tante volte il suo nome, abbiamo legato a quelle due parole così tante speranze, che oggi, nel giorno in cui pronunciarlo è quasi scontato, in cui tutti fingono di conoscerlo davvero e di essere suoi fan della prima ora, noi vogliamo custodire, almeno per un po', quel nome inusuale per le nostre orecchie e per i nostri occhi, nel silenzio.


Sembrava davvero impossibile. Sembrava che la terra nella quale affondano le sue radici, una terra martoriata da guerra e povertà, fosse troppo, troppo debole per poter sorreggere un fusto così maestoso, per continuare a dargli linfa, per permettere ai suoi rami di arrivare a sfiorare il cielo e, infine, toccarlo. In questo senso, gliene va dato atto, il sud del Paese che ieri lo ha visto trionfare, era stato precursore, per primo aveva visto in lui le qualità dell'Uomo Nuovo, e aveva inziato ad amarlo.In un tempo duro, in una gravissima fase recessiva di cui non si aveva più memoria, in giorni di difficoltà che hanno minato le fondamenta delle certezze che forse troppo in fretta avevamo edificato, quest'uomo ci ha dimostrato che sognare è ancora possibile, che a nessuno è preclusa la possibilità di rialzare il capo, e di camminare verso una vittoria insperata.


Ora che tutto è finito come il nostro cuore sperava, possiamo dirlo: c'è anche stato un momento, breve ma denso e cupo di preoccupazioni, nel quale abbiamo pensato che non ce l'avrebbe fatta, che forse tutto questo era troppo anche per lui. E poi ieri sera finalmente il suo capolavoro coast to coast in quella battaglia tra i rossi e blu. Ieri, finalmente, quando il cielo già da un bel po' si era tinto di nero, una stella radiosa l'ha illuminato con un bagliore accecante, e ha ridato speranza ad una moltitudine di uomini e donne che non sapevano più com'era fatta. E allora noi possiamo solo ringraziarlo e, ora si, se non ora quando? riempire i polmoni di un'aria nuova e gridare la nostra gratitudine con un grido liberatorio: grazie, Mirko Vucinc.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei un pazzo.
Ecco finalmente i veri valori che contano.
MAx

bobo (artefatti) ha detto...

Chapeau!

Anonimo ha detto...

era ora che la roma vincesse...bravi a loro e al negrita più famoso del mondo...olè...roberto scalia

Anonimo ha detto...

Speriamo che non gli facciano fare la fine di Kennedy.....io ammiro questo essere umano,trasmette dagli occhi una forza e una luce incredibile.