sabato 6 settembre 2008

Sarah Palin: il nuovo astro (cadente) della politica americana


di Valeria Mencarelli


Altro colpo di scena per le elezioni presidenziali americane. Lo si era detto dall’inizio, queste elezioni sarebbero state ricche di sorprese. Ma chissà se i repubblicani avevano messo in conto tutti gli scheletri che sarebbero saltati fuori dall’armadio della nuova stella nascente del partito, la governatrice dell’Alaska Sarah Palin. John McCain aveva indovinato il giorno in cui dare l’annuncio alla stampa nazionale della sua scelta – decisamente inaspettata – di avere come vice la giovane donna, era riuscito a contenere la Obama-mania, rinvigorita dalla convention democratica, e a spostare l’attenzione dei media verso il suo partito. Ma come un vecchio alle prese con un giocattolo troppo moderno, le cose gli sono sfuggite di mano e la novità gli si è ritorta contro.


I nuovi fidanzatini d’America

Una scelta rischiosa, ma che andava a rinforzare tutti i punti deboli dell’anziano repubblicano. La Palin ha appena 44 anni (3 meno di Obama), può incarnare quell’aria di novità di cui tutti sono alla ricerca nello stanco partito repubblicano, e soprattutto può fare l’occhiolino alle elettrici orfane della Clinton. Era una mossa all’apparenza talmente azzeccata che quasi dispiace mostrare il rovescio della medaglia. Subito dopo l’annuncio, infatti, i media hanno sviscerato la vita e la carriera di questa donna, madre di cinque figli, ultraconservatrice ed ultrareligiosa, che si è fermamente dichiarata contro l’aborto, contro le contraccezioni, il sesso fuori dal matrimonio, e contro l’educazione sessuale esplicita. Al punto, tanto per dirne una, da tagliare i fondi alle ragazze madri in cerca di casa. Tale è il caso di sua figlia Bristol, diciassettenne incinta di cinque mesi, che si è presentata alla convention mano nella mano con il povero fidanzatino Levi, catapultato dalle terre dell’Alaska sul palcoscenico della politica mondiale. Li, su quel palcoscenico, tutti i dettagli sono stati usati per esaltare questa grande famiglia americana: il figlio appena nato della Palin, affetto dalla sindrome di Down, è diventato il manifesto della battaglia contro l’aborto. Ma anche l’anello di fidanzamento al dito dell’adolescente Bristol, che preannuncia l’imminente matrimonio, salvo venire poi a scoprire che l’astuta governatrice aveva cercato invano di farli sposare in fretta e furia prima che i riflettori venissero puntati su di loro.

Una prospettiva inquietante

Le sorprese non finiscono qui. In una settimana sono saltate fuori immagini del passato della Palin da reginetta di bellezza (non che questo pregiudichi le sue capacità, mica ha posato senza veli e poi si è messa a fare il Ministro delle Pari Opportunità), arresti del marito per guida in stato di ebbrezza, un’inchiesta a suo carico con l’accusa di abuso di potere per aver sostituito il responsabile della pubblica sicurezza in Alaska per ragioni personali. L’ultima sorpresa in ordine di tempo, poco prima del suo discorso alla convention, è stata uno scoop del National Enquirer che svela una relazione segreta con un ex socio d’affari del marito. Lei si è autodefinita un pitbull con il rossetto, ed è salita sul palco fiera e pronta a combattere. Buon per lei. Ma il pensiero che nel caso in cui dovesse venire a mancare McCain – che è arrivato comunque alla veneranda età di 72 anni – sarebbe lei a governare il paese, fa rabbrividire anche il suo stesso partito.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti Valeria, propio un bell'articolo :)

Anonimo ha detto...

ho dimenticato di firmarmi: sempresara

Anonimo ha detto...

Grazie Sara :)