di Roberto Scalia
In questi ultimi giorni, la stampa straniera si sta interessando molto alla politica interna italiana, tanto per le vicende legate a immigrati clandestini e popolazione rom, quanto per la questione dei rifiuti a Napoli: quello che viene scritto non è affatto incoraggiante . Il più agguerrito nei confronti dell’Italia appare il quotidiano spagnolo El Pais, che sia nell’edizione cartacea che in quella on line del 31 maggio e del primo giugno, critica la politica e il sistema clientelare italiani.
L’articolo del 31 maggio, “Mafia y política en la Italia de Berlusconi” di Alexandre Stille professore dell’Università di Colombia a New York, affronta il problema della corruzione della classe politica italiana, ricordando come i capi mafia siciliani e napoletani appoggino i leader politici, ottenendo in cambio il silenzio da parte dell’istituzioni. L’articolo del professor Stille, che è un noto esperto di mafia, sottolinea come i politici italiani facciano delle leggi per favorire i delinquenti mafiosi, “ la lunghezza dei processi e i rituali aggiustamenti delle leggi sulla giustizia favorisco il rinvio continuo dei processi, che molto spesso si concludono con la prescrizione”. L’articolo definisce colpevole il governo di centro destra, che con l’assenso dell’opposizione di sinistra ha fatto ciò che ha voluto e nello stesso tempo ricorda come nell’estate 2006, il governo Prodi fece approvare la legge sull’indulto, votata anche dalla destra che ha causato liti e polemiche a non finire.
Incredulità per il caso Travaglio
Il pezzo prosegue descrivendo un Italia alla deriva, trasportata da politici più interessati al proprio potere che al bene comune. Attraverso gli esempi di Totò Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia e attuale senatore per l’Udc, condannato per complicità mafiose, Marcello Dell’Utri che definì il pluri condannato Vittorio Mangano un’ eroe ( cosa che fece un giorno dopo anche Silvio Berlusconi), l’Italia appare come un paese corrotto, dove il clientelismo è più importante dei meriti. La cosa che colpisce di più il professore americano è l’incredibile presa di posizione della maggioranza dell’opinione pubblica italiana, contro Marco Travaglio, reo di aver denunciato in televisione i legami del presidente del Senato Renato Schifani, con due futuri mafiosi e Stille scrive, “ è incredibile che l’ira e l’indignazione non si sia rivolta contro il politico, ma contro il giornalista”.
La Carfagna e le badanti
Mentre l’articolo del 1 giugno,”Y que pasa con mi asistenta?” sottolinea i dubbi tra i rappresentanti del governo italiano nei confronti del decreto sugli immigrati e il giornalista Miguel Mora, scrive con molta ironia, che grazie al Ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna che avrebbe chiesto al Ministro Maroni “come andrà a finire per la signora che assiste mia madre?”, le cosiddette badanti saranno escluse dal decreto che dichiara illegale la clandestinità. Sono solo due esempi di come in questi giorni più del solito la stampa spagnola stia guardando, tra il serio e il faceto, all'involuzione di un Paese al quale sino a pochi anni fa guardava con rispetto e invidia, mentre ora è nella condizione di poter essere una sorella maggiore, che con il giusto distacco osserva, analizza, giudica.
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