martedì 8 aprile 2008

Intervista a Luigi Guarnieri: il Movimento per le Autonomie a caccia di voti anche nel Lazio


di Roberto Scalia


Per la prima volta quest’anno il Movimento per l’Autonomia creato da Raffaele Lombardo, (candidato a governatore della Sicilia con il Pdl), partecipa alle elezioni politiche affiancando il Pdl di Silvio Berlusconi nel centro e nel sud d’Italia. Per il collegio Lazio Uno si è candidato un noto avvocato penalista di Roma, Luigi Guarnieri, nato in provincia di Salerno, che per la prima volta ha preso parte a questa battaglia elettorale nel partito fondato in Sicilia nel 2005, come racconta lui stesso. Avvocato Guarnieri come mai ha scelto di candidarsi con il MpA ?
“ Perché ha una collocazione nel centro destra ed è vicino ai miei principi cattolici, ma non bigotti, perché io sono favorevole all’aborto e a dare diritti alle coppie di fatto, però non sono a favore dei matrimoni gay. Devo il mio ingresso nel partito al mio amico Raffaele D’Ambrosio, già capogruppo di Forza Italia, che ha organizzato l’MpA del Lazio. Abbiamo già realizzato un congresso nel Lazio e ora siamo alleati del Pdl”
Cosa pensa di Raffaele Lombardo, segretario nazionale del Movimento per l’Autonomia e di questa campagna elettorale, la seconda che si realizza con la legge elettorale voluta dalla Lega Nord?
Sulla legge elettorale Lombardo non ha voluto mettere mani nelle liste, tutti si sono candidati, partendo dal basso, proprio per evitare di essere nominati. Comunque questa legge danneggerà di certo il centro destra, chi vota a sinistra andrà in modo più massiccio a votare in quanto gli elettori sono politicizzati, mentre per la destra non è così, gli elettori hanno più bisogno di essere sollecitati al voto, soprattutto con questa legge elettorale che di certo è antidemocratica. L’Mpa in questa campagna elettorale sa che la lotta è dura perché nel Lazio c’è una grande presenza della destra, come quella di Storace e Alemanno e poi dall’altra parte c’è una lunga presenza storica della sinistra, quindi il nostro obiettivo sarà quello di andare a prendere voti tra la destra di Fini e il centro. Sappiamo che non è una sfida facile, ma l’MpA parla direttamente alla gente dimostrando alla persone la nostra fiducia”.
Questa campagna elettorale è stata caratterizzata dalla lotta tra Pd e Pdl, come andrà a finire?
“In questi giorni la campagna si arroventerà ancora di più, intanto posso dire che Veltroni con il Pd ha fatto una grossa scommessa e va apprezzato. Berlusconi invece ha tutto da perdere, perché se perdesse sarebbe la sua fine politica, lo stesso si può dire per Fini.
Se dovesse essere eletto, cosà deciderà di fare, quali saranno le cose che ha intenzione di proporre, quali saranno i suoi principali obiettivi?
Continuerò ad esercitare la mia professione che mi ha dato e continua a darmi grosse soddisfazioni e inoltre mi impegnerò a far si che i processi penali durino di meno e si eviti la prescrizione. Ritengo che si vuole fare giustizia per tutti e non la si fa per nessuno. Credo che su questo aspetto dovremmo fare come negli Stati Uniti, dove si patteggia ed esiste il rito abbreviato e già al primo grado di giudizio comincia il regime premiale. Oltre a questo credo che lo Stato debba controllare il territorio, mantenendo una costante sicurezza contro le mafie e le immigrazioni incontrollate, che sono tra i costi maggiori dello Stato: se non si controllano i flussi non si può nemmeno assicurare un lavoro a tutti, e si rischia che iniziino a vivere nell’illegalità. Infine credo che si debba dare il potere legislativo alle Commissioni Parlamentari, così che venga evitato che il politico dottore voti per la legge sulla giustizia e ci sia più qualità nelle leggi.

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