giovedì 17 aprile 2008

Chi vince tra i perdenti: Di Pietro in forte crescita


di Daniele Zandonà



Nel centrosinistra sconfitto nelle elezioni politiche, c'è almeno un uomo che può consolarsi per il risultato raggiunto: Antonio Di Pietro, la sua “Italia dei Valori”, sarà all'opposizione in Parlamento dopo aver raccolto il doppio dei consensi rispetto alle elezioni del 2006. In una campagna all'insegna della tendenza al bipartitismo, è un risultato da non sottovalutare.


Il rapporto con gli elettori

La fiducia dell'elettorato verso l'ex Pm è andata di molto crescendo negli ultimi anni, seppur facente parte del caduto governo Prodi. Analizzando i vari commenti post elezioni lasciati da molti internauti nei vari blog e forum di discussione politici, emerge come anche volendo perseguire la logica di un voto “utile”, molti abbiano scelto di affidarlo a Italia dei Valori, piuttosto che al PD. Ha pagato, e bene, per Di Pietro, una estrema chiarezza nel dialogo con gli elettori, a partire dal suo blog aggiornato quasi quotidianamente, per arrivare ai numerosi video rilasciati settimanalmente su Youtube, nei quali con un linguaggio di confidenza, usando parole concrete e meno “politiche”, puntando su temi realmente sentiti dal cittadino medio ma senza ipocrisia o frasi fatte, con un tono da buon padre di famiglia, è riuscito a fidelizzare una larga frangia di delusi dalla politica. Ha pagato la vicinanza di idee con il pensiero di Beppe Grillo, ma senza le derive populiste dei “Vaffanculo” e puntando piuttosto sulla “Politica del fare”, sul “non restare alla finestra, ma cambiare la politica mettendoci la propria faccia”. Ha pagato la sua ostinazione nel voler essere fino in fondo per la giustizia, per la legalità, apertamente ostile a Berlusconi e a un certo modo di voler fare politica ed economia nel paese. Ha pagato il volere una lista completamente pulita. I risultati gli hanno dato ragione.

Con le nuove generazioni

Nelle speranze di molti suoi seguaci si desiderava il ministero della giustizia per l'ex Pm, in caso di vittoria del centrosinistra. Così non è stato, ed ora si troverà a fare opposizione a Berlusconi assieme al Pd, probabilmente in un unico gruppo parlamentare. Dopo la delusione di molti elettori di sinistra, resta almeno la speranza che possa e riesca a fare una vera opposizione, in linea con tutti i propositi che ne hanno decretato il successo. Questo successo si basa proprio sul popolo di internet, sulle nuove generazioni che sempre di più influiranno nella politica futura: sotto alcuni aspetti Di Pietro si è mostrato più lungimirante dei suoi colleghi, e con questa iniezione di consensi potrebbe aver avviato una nuova fase per il suo partito.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La cosa che mi da fastidio è che adesso più del dieci per cento degli italiani che hanno votato, forse il 15%, nn sono rappresentati in parlamento. Un errore di valutazione delle liste o una legge apparentemente proporzionale e in realtà ultrabipartitistica? Mah! Sono schifato, torno ad occuparmi di "veli e turbanti".

J

Anonimo ha detto...

Quel 10 o 15% di voti purtroppo erano frammentati in tanti piccoli segmenti inferiori al 4%... e onestamente, a mio parere, come sbarramento è anche accettabile. Il quesito da porsi quindi è sul perchè non è stato superato. La mancanza di un progetto unitario o credibile? Il trionfo della logica del voto utile? Il peso in negativo di tanti astenuti? O l'Italia sta davvero cambiando? Credo che la riflessione di chiunque non è entrato in parlamento debba partire da qui, perchè comunque la si voglia mettere, meno del 4% degli italiani ha ritenuto di non votarlo. E questo è un dato pesante.
Grazie per la tua opinione.

Daniele Zandonà

Anonimo ha detto...

Un errore dato dalla fretta nella mia risposta di sopra: la frase esatta era "meno del 4% degli italiani ha ritenuto opportuno votarlo".

DZ