mercoledì 30 gennaio 2008

Nuove linee per la legge 40


di Serena Rosticci

Madre Provetta, Amica Cicogna e Worms sono solo alcune delle associazioni che hanno fatto ricorso al Tar richiedendo, e ottenendo “per eccesso di potere”, l’annullamento delle linee guida della Legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita. Rientrano in questo “eccesso di potere” l'obbligo di trasferire gli embrioni prodotti senza lasciare autonomia decisionale a medico e paziente, e soprattutto l'aver cancellato la diagnosi genetica preimpianto, introducendo la diagnosi osservazionale, cosa completamente diversa. Nella sentenza il Tribunale ha infatti affermato che è lecito rifiutare l'impianto del numero obbligatorio di tre embrioni, se una gravidanza gemellare può compromettere la salute della donna.


L'associazionismo al posto della politica


Entusiasta è il Ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, secondo cui ora urge varare nuove linee guida per “riconoscere a tutte le donne quei diritti che uno Stato laico e democratico dovrebbe riconoscere”. Questa decisione del Tar rende traballante l’intera legge 40, le cui nuove linee guida, secondo il ministro della Salute Livia Turco, invitata alle dimissioni da associazioni come Worms , sarebbero già pronte. Decisione che dimostra ancora una volta la sconfitta della politica che rinuncia a risolvere questioni delicate lasciando che le associazioni svolgano al loro posto un ruolo fondamentale.

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