giovedì 22 novembre 2007

Sarkozy va al muro contro muro


di Dario Abballe e Simone Conte


Settimana incandescente in tutta la Francia : scioperi, agitazioni e manifestazioni hanno scosso e movimentato l’intero popolo transalpino; nel mirino degli attacchi le recenti decisioni dell’Eliseo ed in particolare di Sarkozy in materia di riforme pensionistiche. Le direttive del Governo francese hanno allertato in primis gli autoferrotramvieri che da ormai sette giorni sono in sciopero, paralizzando così ogni tipo di trasporto disponibile: bus, metro treni e quant’altro non circolano da mercoledì scorso: a Parigi è ormai il caos.
Gli scioperi, inoltre, non sembrano voler finire: coinvolte altre fasce di lavoratori, dai dipendenti statali ai privati che vedono nella riforma pensionistica di Sarkozy (l’innalzamento dell’età pensionabile dai 37.5 anni attuali ai 40 anni proposti dal premier) e nei tagli alle assunzioni (150000 unità in meno) un’ombra oscura sul proprio futuro; gli scioperanti hanno avuto l’appoggio anche degli studenti universitari che si scagliano apertamente contro la riforma universitaria promossa dal governo francese.Le cifre parlano di 750.000 manifestanti , per sindacati ed organizzatori, mentre per la polizia sono poco più di 375.000 partecipanti, cifre comunque importanti, espressione di un malcontento che per giorni non ha avuto risposte da parte di Sarkozy.

La risposta
Dopo una settimana, è finalmente giunta una dichiarazione granitica :“Non cederemo” .
Sarkò sembra deciso e fermo sulle sue posizioni, non vuole cedere a compromessi, giustificando le riforme in quanto “necessarie per la Francia; riforme rimandate ormai da troppo tempo”.
Ma aldilà del merito della questione, a livello comunicativo per il Presidente, specialmente dopo il divorzio da Cecilia, è fondamentale trasmettere l’immagine di un uomo forte. Da questo punto di vista non poteva avere occasione migliore. Per addolcire la pillola amarissima per molti lavoratori, Sarkozy sta tentando di adottare una delle più antiche strategie politiche: quella del bastone e la carota, con l’apertura riguardo una situazione molto cara ai francesi. Sapendo di non poter fare altre mosse azzardate Sarkozy ha annunciato la promozione di iniziative per rispondere alla questione del potere d'acquisto, della crescita e dell'occupazione, ma forse stavolta non basterà.

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