di Riccardo Rapezzi
Una giornata dedicata all’Asia, il continente che continua a registrare la più alta percentuale di esecuzioni capitali in tutto il mondo. Amnesty International si è rivolta così a Taiwan, Cina e Corea del Sud, rendendole ‘protagoniste’, insieme a Pakistan, Arabia Saudita e Vietnam, dell’edizione 2008 della Giornata internazionale contro la pena di morte. Lo scopo è di indirizzare questi Paesi verso l’abolizione delle esecuzioni, politica alla quale hanno aderito negli ultimi dieci anni numerose nazioni, ottenendo risultati incoraggianti. Finora infatti si è registrata una significativa riduzione delle vittime, soprattutto nel corso dell’ultimo anno con un numero di esecuzioni pari a 5454 rispetto alle oltre 5800 del 2007. Tra i Paesi promotori di questa ‘battaglia’ emerge l’Italia con una politica estera attiva, con le opere dell’associazione ‘Nessuno tocchi Caino’ e con iniziative di sensibilizzazione, anche di natura cinematografica.
Dal 2005 ai primi mesi del 2008, i dati
I paesi dove vige ancora la pena di morte sono attualmente 47, ma erano 49 nel 2007, 51 nel 2006 e 54 nel 2005. Un’evoluzione positiva, quindi, verso l’abolizione della pena. Dato riscontrabile anche nell’ultimo dossier di ‘Nessuno tocchi Caino’ presentato lo scorso 10 ottobre, in occasione della Giornata internazionale, a Montecitorio. Il rapporto su ‘I Fatti più importanti dei primi nove mesi del 2008’ è stato oggetto di un dibattito presieduto dal Presidente della Camera Gianfranco Fini e arricchito dagli interventi degli Onorevoli Bonino, D’Alema e Dini. Secondo il rapporto, nei primi nove mesi del 2008 risulta inferiore, rispetto allo scorso anno, il numero di Paesi che hanno fatto ricorso alle esecuzioni: 18 contro i 26 del 2007. Questi, i primi effetti della moratoria contro la pena di morte approvata dall'Assemblea Generale della Nazioni Unite il 18 dicembre 2007, un traguardo raggiunto dopo dieci anni di ostacoli, come ha sottolineato Emma Bonino in occasione dell’incontro. L’ex ministro degli esteri ha invece evidenziato il ruolo centrale dell’Italia, che ha fatto dell’abolizione della pena uno dei pilastri della propria politica estera.
Quindici secondi
Nel corso dell’evento, spazio anche a Raoul Bova e al suo cortometraggio ‘15 seconds’. L’attore interpreta un condannato che percorre il corridoio aperto sulla stanza della morte, fino all’esecuzione. Un progetto al quale hanno preso parte, gratuitamente, molti volti noti del cinema italiano con lo scopo di sensibilizzare la collettività, i giovani soprattutto, e contribuire alla diffusione di questo messaggio nel panorama internazionale. Il corto è stato patrocinato dal Parlamento europeo, dal Presidente della Repubblica, dai ministeri degli Affari Esteri, della Giustizia, dell’Università e della Ricerca e prodotto dallo stesso Bova.
I paesi dove vige ancora la pena di morte sono attualmente 47, ma erano 49 nel 2007, 51 nel 2006 e 54 nel 2005. Un’evoluzione positiva, quindi, verso l’abolizione della pena. Dato riscontrabile anche nell’ultimo dossier di ‘Nessuno tocchi Caino’ presentato lo scorso 10 ottobre, in occasione della Giornata internazionale, a Montecitorio. Il rapporto su ‘I Fatti più importanti dei primi nove mesi del 2008’ è stato oggetto di un dibattito presieduto dal Presidente della Camera Gianfranco Fini e arricchito dagli interventi degli Onorevoli Bonino, D’Alema e Dini. Secondo il rapporto, nei primi nove mesi del 2008 risulta inferiore, rispetto allo scorso anno, il numero di Paesi che hanno fatto ricorso alle esecuzioni: 18 contro i 26 del 2007. Questi, i primi effetti della moratoria contro la pena di morte approvata dall'Assemblea Generale della Nazioni Unite il 18 dicembre 2007, un traguardo raggiunto dopo dieci anni di ostacoli, come ha sottolineato Emma Bonino in occasione dell’incontro. L’ex ministro degli esteri ha invece evidenziato il ruolo centrale dell’Italia, che ha fatto dell’abolizione della pena uno dei pilastri della propria politica estera.
Quindici secondi
Nel corso dell’evento, spazio anche a Raoul Bova e al suo cortometraggio ‘15 seconds’. L’attore interpreta un condannato che percorre il corridoio aperto sulla stanza della morte, fino all’esecuzione. Un progetto al quale hanno preso parte, gratuitamente, molti volti noti del cinema italiano con lo scopo di sensibilizzare la collettività, i giovani soprattutto, e contribuire alla diffusione di questo messaggio nel panorama internazionale. Il corto è stato patrocinato dal Parlamento europeo, dal Presidente della Repubblica, dai ministeri degli Affari Esteri, della Giustizia, dell’Università e della Ricerca e prodotto dallo stesso Bova.
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